ISBN: 9788831425025
Estranei giorni diventano fogli bianchi sui quali disegnare la percezione di un tempo dilatato. Difficile portare il silenzio per noi ingordi di giornate. Ma la realtà con il suo peso si impone, e costringe a pensare. Tuttavia, non seguendo logiche successioni di parole, bensì accumulando sensazioni, quasi balenii di luce in notti dello spirito, in cerca di colori, di voci, che vincano paure sepolte e ora risvegliate da un nemico invisibile.
La scrittura diventa antidoto alla costrizione che svuota la piazza, l’asilo, l’oratorio. Irreale la realtà che i parametri abituali di lettura non conoscono, eppure ha mostrato il suo volto. Con essa si fanno i conti con aritmetiche insolite, inventate, che giocano con ossimori, gli unici in grado di dire lo stupore pacato della solitudine indotta da regole imposte, in attesa di abbracci sognati in notti prive di sonno dopo giorni carichi di la- voro teso a rassicurare con rimedi chimici, ma accompagnati da sorrisi solo intravisti dietro mascherine che velano volti e attutiscono suoni. Deve reinventare la comunicazione Rosamaria Cavadini, farmacista adusa ad ascoltare lamenti e speranze di persone fragili, a cogliere tracce di fiduciosa consegna sulla bocca di chi racconta i propri malanni, a e la comunità non può raccogliersi neppure per la Pasqua, trasformata in calvario per molti. Ma lì, dove in apparenza le ombre appaiono vincitrici, la notte sempre più fitta, la morte inarrestabile, si apre uno squarcio di luce: è tempo di prova, questo, che apre i cuori e, sommessa, la voce all’invocazione, anche di chi l’aveva dimenticata. Da essa e in essa sgorga una speranza di salvezza.
Il silenzio, che si nutre di paure quando è soltanto mancanza di rumore, diventa luogo in cui germoglia la fiducia, luogo di sapiente riappropriazione della vita, luogo di paziente attesa dell’alba capace di restituire il sole a un’aria più pura che avvolge di profumi e trasparenze, preannuncio di una Luce che insieme si può finalmente vedere brillare in una navata non più vuota, benché priva di tanti volti, che pure sono qui, scritti nei cuori lacerati, ma custodi di vite mai perse totalmente, perché affidate all’Amore. Poesia densa quella di Rosamaria; richiede sostare sulle parole, prestare attenzione alle immagini, ascoltare sentimenti celati tra le righe, scrutare gli spiragli di luce, per farsi con- durre alla Luce. Non c’è Zona rossa che possa far morire per sempre la vita, perché al pianto che accomuna gli umani si è unito il pianto del Cielo.
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